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Alla sua morte, avvenuta nel 1976 a ottantacinque anni, Agatha Christie era la scrittrice più popolare al mondo. Al suo attivo, sessantasei romanzi gialli, venti opere teatrali, sei libri rosa pubblicati sotto pseudonimo e oltre centocinquanta racconti. Qual è il segreto di una carriera così prolifica? Quale metodo di lavoro ha permesso di raggiungere risultati tanto sorprendenti? La risposta è nei settantantré quaderni autografi di appunti ritrovati nella biblioteca dell'antica Greenway House - dove la Christie trascorse vent'anni - divulgati solo dopo la scomparsa, nel 2004, della figlia Rosalind. I taccuini contengono annotazioni, progetti per romanzi e drammi teatrali, disegni. Questo saggio di John Curran, uno dei massimi studiosi della Christie, rende conto del multiforme contenuto dei quaderni e si rivela una miniera di sorprese per tutti coloro che, avendo letto almeno un libro della regina del mystery, ne sono rimasti inevitabilmente affascinati. Pieno di dettagli che la Christie era troppo modesta per svelare nella sua autobiografìa, il volume è impreziosito dalle riproduzioni di pagine dei quaderni e da due storie di Poirot qui pubblicate per la prima volta.